Spesso mi sono sentita chiedere come mai viaggio da sola. Ho
sempre dato risposte evasive, forse perché nemmeno io sapevo la vera ragione. O
meglio: a me stessa dicevo e dico che organizzo i viaggi a caso, di getto, e
dunque è impossibile coinvolgere qualcuno in una pianificazione che dura sì e
no dieci minuti mentre sono intenta a tagliarmi le unghie dei piedi o rotolare
dentro il copripiumone matrimoniale nel tentativo di trovarne gli angoli.
Avete
presente quando sapete di avere delle dolci e buone mele gialle in frigo e a un
tratto vi viene voglia di addentarne una? Io no, perché sono allergica alle
mele, però immagino che andiate in cucina, afferriate una mela, la laviate e vi
affondiate all’interno i vostri denti. Perché? Perché ne avevate voglia. Io so
di avere più app di viaggio sul telefono che numeri salvati in rubrica, quindi
quando mi annoio e deprimo pensando a quanto sia insignificante la mia vita in
questa città (pleonastica perifrasi per dire sempre) cerco voli a caso e li
prenoto: tutto nella stessa sera, nell’arco di pochi minuti. Ho prenotato un
volo per il Lussemburgo dall’aula di una lezione universitaria, perché la prof
parlava a vanvera. E questa non è una scusa: come sarebbe pensabile invitare qualcuno?