L’estate ha un enorme difetto: inizia a giugno. E a giugno
ci sono gli esami, e pure a luglio. Quindi arrivare in forma all’estate non è
affatto semplice – almeno per me. Perché
poi ci sono sempre gli stronzi che danno l’ultimo esame a metà giugno e hanno
un mese intero e più per diventare campioni di body building e prendere la
cittadinanza in Congo.
Ci sono sempre gli infami che si presentano in aeroporto con
un colorito che io riesco a raggiungere solamente dopo essermi sporcata tutta
la faccia mangiando pane e Nutella – che, anche con l’afa estiva, rimane una
delle mie attività predilette.
Ma stiamo partendo oggi e tu sei già nero? Ma mi vuoi far
fare brutte figure? All’amicizia non hai pensato prima di abbronzarti senza di
me?
Inutile dire che questi arrivano pure dimagriti e in ottima
forma fisica. E allora siete stronzi. Il salti tu salto io di Jack e Rose? Pallida
io pallidi voi, no?
Ah, perché, come se non bastasse, i simpaticoni che si
abbronzano andando all’Esselunga in bici e pedalando all’ombra poi in inverno
hanno anche il coraggio di raccontarti di quanto siano pallidi. Loro. Io d’inverno
non esisto: ho il colore dell’aria, o forse più del fumo. Raggiungo così tante
sfumature di grigio che E. L. James vuole portarmi in tribunale per plagio.
Le bugie hanno le gambe corte, e al primo sole l’onore dei
VIP (Veri Italiani Pallidi) viene illuminato e acceca chiunque stia intorno. I
finti pallidi, invece, non sanno nemmeno cosa voglia dire scottarsi. Non hanno
mai avuto l’eritema: non hanno mai provato l’intimo piacere di passarsi i
gelidi rebbi di una forchetta sulle parti del corpo affette dallo sfogo. Avrei
potuto parlare del sollievo che dà al petto, ma io non mi accontento: io l’eritema
me lo faccio venire anche su braccia, gambe e piedi.
E voi sareste pallidi?
Io non so come quegli esseri spregiudicati di cui sopra ho
provato a (s)parlare si preparino all’estate, ma so come lo faccio io.