PERCHÈ IO DICO NO ALLE MODELLE CURVY

Oggi sono arrabbiata. Avevo deciso di provare a dire meno parolacce, ma sapete cosa vi dico? Oggi sono fottutamente incazzata.
Quindi non scriverò il solito post ironico e sarcastico – del resto prima o poi dovevo decidermi a sfoggiare un nuovo tono. Farò, anzi, un'altra delle cose che mi riescono meglio, cioè attaccare qualcuno. Prendo bene la mira e boom!, sparo un colpo dopo l'altro.

Chi non mi conosce bene potrebbe chiedersi come mi comporterei se gli altri lo facessero con me. E' molto semplice: comincerei a insultarmi anche io. Che divertimento c'è a farmi prendere in giro da chi non conosce tutti tutti i miei difetti? Meglio che arrivi io in supporto a consigliare qualche battuta.

Comincerò subito a essere meschina: il bersaglio non è difficile da mancare, occupa una superficie abbastanza grande. Grossa. Grassa.
E' da qualche settimana che mi sono fissata contro Candice Huffine e Ashley Graham, rispettivamente prima modella curvy sul calendario Pirelli e prima su Sports Illustrated. Un metro e ottanta per novanta chili la prima, un metro e settantacinque per ottantadue la seconda.

Io credo sia troppo.



Così come Cara Delevingne e Bianca Balti sono troppo magre, lasciatemelo dire, io ritengo che le due sopracitate siano troppo grasse. Ecco, l'ho detto.

Da tanti anni l'ambiente della moda promuove un mondo malato, lo pubblicizza con vanto e ipnotizza le menti di noi spettatori distorcendo qualsiasi standard di bellezza. Non ho intenzione di soffermarmi troppo su questo argomento, perché finirei coll'inciampare in frasi retoriche e ovvietà che ormai tutti conosciamo. Il mondo della moda fa schifo, non solo perché gli abiti che vengono presentati alle sfilate non li indosserei nemmeno per mungere una vacca, ma soprattutto perché ha inculcato nella testa di troppe donne che la circonferenza delle cosce incide sulla bellezza estetica. Ne sarebbe, addirittura, fattore primario.

Il cibo diventa un nemico, la bilancia un'ossessione, lo specchio una sfida.

Alla ribalta arrivano dunque le cosiddette modelle curvy, formose, con qualche chilo in più, che combattono quell'universo patologico fatto di ossa su tacco quindici.

Sesso femminile alla riscossa, finalmente basta canoni estetici disumani... Ma io sono d'accordo fino a un certo punto.

Kate Upton è stata eletta da Forbes donna più sexy del 2014. Nemmeno vi sto a suggerire di andare a cercare qualche sua foto su Google: chi non ha in mente le sue tette?
Kate Upton non è la solita modella: rompe gli schemi troppo vicini all'anoressia. Ma Kate Upton non pesa novanta chili, avete capito dove voglio arrivare?

Ho studiato latino per otto anni e mi sono arresa all'amore che provo nei suoi confronti, dopo aver provato, invano, a convincermi che lo odiavo. 
Aurea mediocritas: ecco di cosa parlavano i nostri antenati. Quello che sta nel mezzo è d'oro, è il giusto fra due opposti eccessivi. Il giusto è il punto medio di un segmento che collega due estremità.

Io apprezzo questo tentativo del mondo della moda di fare marcia indietro e mostrare che la bellezza non ha taglia, ma vi dirò la verità. Quando Candice e Ashley hanno invaso la mia bacheca di Facebook, il primo pensiero che mi è passato per la testa è stato:

“Adesso, dopo anni, vogliono farci vedere che, comunque, sono belle anche loro. Come a dire, guardate, hanno i rotoli, ma comunque sono mozzafiato, dai, fate uno sforzo e ammettetelo.”

E' vero. Le due donne in questione sono davvero bellissime. Ma credo che il mondo della moda stia commettendo ancora una volta lo stesso errore.

Così come quaranta chili erano dannatamente troppo pochi e assolutamente non sani, allo stesso modo, nella mia opinione, novanta sono troppi. Esagerare non va mai bene.

Mi piacerebbe molto dirvi quanto peso, ma sapete che ci sono due cose che non vanno mai chieste alle donne, dunque non ve lo dirò nemmeno sotto tortura; ma posso dirvi che non sono magra. Non sono magra né sono vicina all'esserlo, e potrei essere dunque considerata una ragazza curvy. Quindi quest'arringa non giunge da un corpo atletico e splendido. No, nemmeno un po'. Giunge da un corpo normale: con troppo grasso in alcuni punti, giusto in altri. E quello che io, persona diversamente magra, voglio vedere sui cartelloni, è un corpo sano. Essere in sovrappeso non lo è completamente, così come non lo è essere sottopeso.

David Lopera Garcìa ha ritoccato le foto di alcune star, facendole diventare taglia XXL. E' vero che a volte per sensibilizzare gli animi meno malleabili serve essere molto incisivi, ma, ancora una volta, bisogna fare attenzione a non cadere nell'esagerazione e promuovere un nuovo standard di bellezza eccessivo.

Il troppo stroppia.

Io non voglio dire che una modella di novanta chili non possa essere bella, assolutamente. Candice Huffine è strepitosa; ma è utilizzata per pubblicizzare un corpo in sovrappeso, che non è sano. E secondo me la moda sta sbagliando ancora. A me sembra che essa abbia voluto gridare: “Ah comunque ci sono anche loro, eh! Le formose!”

Ha fatto bene, forse, in un certo senso. Adesso fate sfilare in passerella dei corpi che siano una via di mezzo fra la taglia 36 e la 48. La 36 è bella come la 48, ma nel mezzo c'è il giusto compromesso.

Io la penso così. Probabilmente molti di voi mi avranno insultato fin dalla prima riga e smetteranno di leggere Red Goon, ma bisogna anche osare e rischiare di farsi dei nemici.
(Per consigli su eventuali insulti nei miei confronti, scrivetemi in privato. Intanto potete chiamarmi culona.)


La grassa B.

PS: Amiche donne, ma poi a noi andrebbe bene se al posto di David Gandy nella pubblicità di Light Blue ci piazzassero un panzone?


Comunque Cartman è il personaggio preferito di tutti...

1 commenti